All’aria aperta, sostenibile, accessibile, di prossimità: l’enoturismo italiano ha tutte le carte in regola per agire da vero motore propulsivo per la ripartenza del nostro paese e delle tantissime aziende che rendono i nostri territori tesori inestimabili di cultura, tradizione, eccellenza e oggi anche di un’importante ondata di innovazione.

All’indomani del lockdown e delle trasformazioni economiche e sociali indotte dall’epidemia da Covid-19, l’enoturismo si candida davvero ad essere il “turismo della ripartenza”. Ad amarlo non sono solo i tantissimi appassionati di vino e cibo che in Italia ogni anno viaggiano alla scoperta delle meraviglie che il nostro paese serba e che, troppo spesso, vengono dimenticate; ma anche tanti giovani, attirati da questo mondo ricco di sfumature e di continue scoperte.

L’epidemia da Covid-19, con tutte le regole che scandiscono e scandiranno gli spostamenti post-lockdown, ha conferito nuova centralità all’enoturismo, una forma di turismo che rispetta tutti i criteri necessari a tutelare la sicurezza del viaggiatore, garantendogli sempre un’esperienza immersiva e coinvolgente nel territorio scelto come meta.

Si può praticare all’aperto, con le visite in vigna e le degustazioni in cantina e può essere integrato con il territorio, con i ristoranti e le strutture di accoglienza, con i beni culturali e le produzioni gastronomiche locali. Per approfondire questi aspetti, vi rimando all’interessante lettura dell’articolo pubblicato da Simone Pazzano sulla Repubblica e dedicato proprio all’enoturismo come preziosa risorsa della ripartenza.

Il settore vitivinicolo guarda al futuro e all’evoluzione di un segmento di mercato già strategico per l’economia italiana, e, oggi, post Covid-19, ancora più importante, grazie ai grandi spazi di cantine e vigneti offerti.

In tutto questo la Comunicazione e, in generale, il Marketing stanno svolgendo un ruolo determinante e davvero essenziale: l’obiettivo è utilizzare al meglio gli strumenti di comunicazione offline e online a disposizione delle aziende vitivinicole per restituire al vino e al territorio, che attraverso questo si svela e si racconta, un meritato ruolo da protagonista. Nella promozione e nella vendita dell’esperienza enoturistica, così come della produzione vitivinicola, le aziende possono sfruttare oggi il potere e l’efficacia dei social network, che amplificano la risonanza delle informazioni, per raggiungere con un solo click centinaia di potenziali enoturisti ed eno-appassionati. Un’opportunità incredibilmente preziosa, che tutti dovrebbero sfruttare ed impiegare, per conseguire ottimi risultati con investimenti contenuti ma strategici per l’azienda.

E proprio al tema della promozione digitale del vino come motore propulsivo della ripartenza delle aziende vitivinicole desidero dedicare, nell’ambito della mia rubrica “Voci enogastronomiche”, un nuovo spazio di analisi e riflessione.

Ho deciso di cominciare questo viaggio non dalla mia regione, l’Emilia-Romagna, bensì aprendo una finestra sul Piemonte e sulle meraviglie che questo poliedrico e camaleontico territorio è in grado di offrire.

La protagonista del primo articolo è un’azienda piemontese che ha fatto del territorio non solo un tesoro da riscoprire e valorizzare, ma la fonte stessa del proprio consolidato business. Un tipo di business ecosostenibile, improntato su un rapporto viscerale e sanguigno fra la terra e la famiglia che da anni la coltiva e la cura.

Sto parlando di Antica Cascina dei Conti di Roero, un’azienda a conduzione familiare, nata nei primi anni ’50 per volontà della mamma e del papà di Daniela Olivero, che oggi dirige l’impresa insieme al marito Luigi Roagna.

Daniela e Luigi

Sorge a pochi km da Alba, a sinistra del fiume Tanaro, nel cuore meridionale del Piemonte, e deve il suo nome ai Conti Roero, l’antica e nobile dinastia di origine medioevale che per secoli dominò questi territori, lasciando impronte indelebili e durature in castelli, fortezze e nelle tradizioni che gli abitanti di oggi hanno ereditato e custodiscono gelosamente.

La famiglia dei Conti era proprietaria di diverse cascine, tra le quali rientrava anche l’Antica Cascina in cui Daniela e Luigi oggi dimorano e lavorano. Quando i coniugi Olivero, i genitori di Daniela, videro per la prima volta questo straordinario luogo, incastonato in un meraviglioso anfiteatro naturale che cinge tutta la cascina, ne rimasero talmente rapiti da volerla subito acquistare. Di lì a poco ne fecero la sede dell’attuale azienda di produzione vitivinicola che oggi tutti noi possiamo visitare e conoscere.

Luigi e Daniela discendono da famiglie di viticoltori, innamorati della terra e dei segreti che solo il vino sa raccontare. Una passione ed un mestiere, quello del viticoltore, antico come il mondo, che entrambi coltivano sin da bambini: pensate che Luigi piantò la sua prima vigna a soli 12 anni.

Antica Cascina dei Conti di Roero conta oggi 13,5 ettari di vigneti, tutti di proprietà, situati a circa 300 metri di altezza rispetto al livello del mare, all’interno dei comuni di Vezza d’Alba, Canale e Monteu Roero. L’azienda sorge esattamente al centro del Roero, un territorio che l’Unesco ha riconosciuto come patrimonio dell’Umanità per la bellezza del suo paesaggio vitivinicolo e il valore culturale che esso ha sempre rivestito nei secoli.

Per chi non conoscesse il Roero, si tratta di un territorio di origine marina: il terreno sorge per innalzamento del fondale, in una zona in cui un tempo c’era il mare. Si tratta di una stratificazione calcarea che non ha eguali nel mondo e che nei millenni ha sedimentato marne, argille compresse e suoli sabbiosi molto fertili per l’agricoltura.

In questo particolare angolo di Natura, la famiglia Olivero ha scelto di coltivare solo vitigni autoctoni vinificati in purezza: Roero Nebbiolo e Roero Arneis, entrambi insigniti della massima denominazione DOCG; Barbera e Favorita.

L’obiettivo dei produttori è riflettere nel calice tutte le peculiarità caratteristiche di questo incredibile territorio, senza contaminarne il carattere e l’indole.

Si tratta di vini fruttati, dalla personalità gentile, morbida e raffinata, che presentano, sin da giovani, grande bevibilità, pur conservando una certa struttura.

L’intera produzione aziendale nasce, cresce e si sviluppa sotto l’egida della sostenibilità e del rispetto per la Natura e per l’ambiente circostante. Dal 2016 Antica Cascina dei Conti di Roero ha sposato il progetto promosso dalla Coldiretti di Cuneo “The Green Experience”, che certifica le imprese che scelgono di fare una viticoltura green ovvero un tipo di produzione che si avvale solo di metodi integrati naturali e che tutela la biodiversità. Per l’azienda di Daniela e Luigi questa è stata la consacrazione ufficiale di una filosofia da sempre fondata sulla salvaguardia del territorio e delle sue caratteristiche. Ogni anno, prima della vendemmia, una commissione inviata dall’ente certificatore effettua su tutti i vigneti dell’azienda un prelievo delle foglie, per verificare che ci siano zero residui di pesticidi.

E’ Daniela Olivero a raccontarmi questi dettagli e a portami virtualmente in viaggio alla scoperta di un territorio tutto da vivere, riscoprire e assaporare.

“Daniela, qual è stato l’impatto che l’epidemia da Covid-19 ha avuto sulla vostra azienda?”

“All’indomani dei mesi di lockdown, mi sento di dire che siamo stati davvero fortunati. L’importante storico di clienti privati che l’azienda ha acquisito negli anni ci ha permesso, infatti, di superare in maniera positiva il periodo del lockdown, incrementando sensibilmente il fatturato ottenuto.

Nei mesi di chiusura forzata, i consumi di vino tra le mura domestiche sono aumentati: aprire una buona bottiglia di vino dava sicuramente alle persone la sensazione di poter godere di piccoli lussi quotidiani. I nostri vini rientrano, inoltre, in una fascia di prezzo medio-bassa, compresa tra gli 8 e i 18 €, che ha permesso a tantissimi clienti – nuovi e già acquisiti – di potersi concedere più spesso questo genere di comfort.

A questo si è aggiunto l’effetto positivo e potente innescato dal passaparola degli amici, che di loro iniziativa ci hanno aiutato a promuovere e far conoscere a tanti altri potenziali clienti la nostra realtà e la nostra produzione, facendo sì che i nostri vini arrivassero nelle case di tanti Italiani amanti dell’eccellenza piemontese.

Tutto questo ci ha permesso di mantenere intatti e vitali i nostri canali di vendita consueti, rafforzando soprattutto quelli digitali, in particolare newsletter e social network.

Non sono mancate le telefonate ai clienti che da tempo non sentivamo e che, visto il periodo appena vissuto, ci ha fatto davvero piacere “incontrare virtualmente”, superando le barriere geografiche e le limitazioni imposte dal lockdown e rinsaldando le relazioni nate nel tempo.

PIEMONTE – GRINZANE CAVOUR – IL CASTELLO ENOTECA REGIONALE E VIGNETI VISTI DA DIANO D’ALBA FOTO DI © ROBERTO SACCO/SINTESI

“Qual è stato, dunque, il ruolo della comunicazione e dei social network nel garantire al dialogo con i clienti potenziali ed acquisiti una sopravvivenza longeva?”

“Senza dubbio, come dicevo poc’anzi, è un stato un ruolo determinante.

Sono quasi 2 anni che ci avvaliamo della collaborazione e della consulenza di Francesca Mo, esperta piemontese nell’organizzazione di eventi e nella comunicazione specifica per aziende vitivinicole. Siamo davvero contenti di aver imbastito questo piano di attività con anticipo rispetto ai tempi che stiamo vivendo, perché ciò ci ha permesso di non farci cogliere impreparati dalla progressiva digitalizzazione cui le relazioni umane sono andate incontro, con il vantaggio di poter sfruttare pienamente e totalmente l’efficacia di questo canale di comunicazione e tutte le opportunità rilevanti che il digital offre alle aziende del settore vitivinicolo.

Comunicare sui social network serve tantissimo.

Io stessa, quando abbiamo cominciato il percorso con Francesca, ero molto reticente al pensiero che queste attività avrebbero avuto una tale importanza, facendo la differenza nei risultati di fatturato. E invece, con mio grande stupore, sono felice di essermi dovuta ricredere.

Utilizzare questi canali per raccontare alle persone cosa fa l’azienda e cosa accade nel “dietro le quinte” dei nostri vigneti fa sentire i clienti, sia privati che ho.re.ca., estremamente vicini e partecipi della vita della cascina.

Sono assolutamente convinta che il buon risultato registrato dalle vendite nel periodo del lockdown sia dipeso soprattutto proprio dall’utilizzo che abbiamo scelto di fare dei social network: condividere esperienze e piccoli frammenti della nostra quotidianità porta chi è in contatto con noi ad immergersi in maniera ancora più “intimistica” e prossima nel nostro mondo.

Troppo spesso, ingenuamente, le aziende vitivinicole tendono a destinare i propri investimenti a forme più tradizionali di marketing e pubblicità. Mi riferisco per esempio alla presenza nelle fiere di settore, che comportano costi altissimi. Investire sui mezzi di comunicazione digitale e su questo tipo di marketing può rivelarsi molto più redditizio di qualsiasi altra forma di pubblicità adottata in passato.

Credo sia arrivato il momento, anche per il mondo del vino, di trasformare e reinventare il proprio modo di comunicare, vendere e relazionarsi con la clientela”.

“Se dovesse consigliare ad un potenziale enoturista di scegliere il Roero come meta privilegiata delle proprie vacanze di prossimità, quali attività o percorsi si sentirebbe di suggerire?”

“Invito tutti a venire a visitare il nostro bellissimo territorio, perché racchiude una biodiversità unica. Oltre ai vigneti, sopravvivono in queste terre borghi storici, castelli, boschi e una fauna molto interessante da conoscere e scoprire. Inoltre, i turisti possono trovare nei nostri boschi anche i pregiatissimi tartufi d’Alba, apprezzati in tutto il mondo.

Per incentivare e divulgare la conoscenza del territorio è uscita di recente una nuova App “WineTour”, nata da una proficua sinergia di territorio tra l’Ecomuseo delle Rocche di Montà e il Consorzio di Tutela Roero. L’App, scaricabile gratuitamente, raccoglie 4 differenti itinerari, che percorrono ad anello le menzioni geografiche del Roero e Roero Arneis Docg, anche dette “cru”, tra vigneti storici e cantine di pregio. Si tratta di itinerari percorribili a piedi, con e-bike o mountain bike, molto semplici e adatti a tutti i tipi di fruitore.

Inoltre, ricordo che Antica Cascina dei Conti di Roero organizza visite guidate e degustazioni su prenotazioni per piccoli gruppi, in linea con le disposizioni di sicurezza in materia di Covid-19″.

Ringrazio davvero Daniela per aver voluto condividere con me e con i miei lettori le emozioni e la ricchezza che un territorio come il Roero racchiude e che, in genere, il nostro Paese è davvero in grado di offrire anche al turista più esigente. Spesso, per curiosità o per moda, siamo portati a guardare le destinazioni estere con bramosia e con desiderio, invece di apprezzare la bellezza autentica che le nostre regioni possono vantare, soprattutto dal punto di vista enogastronomico.

Per chi volesse approfondire la conoscenza dell’azienda oppure volesse reperire informazioni ulteriori per organizzare un prossimo viaggio alla scoperta delle meraviglie del Piemonte, consiglio di visitare il sito web www.oliveropietro.it oppure il portale del Consorzio del Roero: www.consorziodelroero.it.